Il Castello di Domagnano è totalmente montano, fa parte della Repubblica di San Marino, poco meno di 7 km quadrati per una popolazione di 3.565 persone. Il territorio è compreso tra il Crinale dell’Ausa e quello del Fiumicello. Il punto più elevato (si tratta di 357 metri d’altezza sul livello del mare) di questo territorio si trova nel suo centro abitato. I suoi confini sono tra Faetano, Borgomaggiore e Serravalle ma confina anche con un comune tutto italiano: Coriano, in provincia di Rimini.
Origini e storia di Domagnano di San Marino
Domagnano deriva da Domus Magnani, ‘’casa di coloro che lavorano il ferro’’ ad indicare che quel posto era un luogo in cui abitavano, lavoravano e vivevano fabbri. Monete, monili e altri resti di epoca romana sono stati ritrovati più di cento anni fa, a testimonianza che Domagnano già nel 1253 era un piccolo villaggio, ma nel 1463 viene conquistato dai Sammarinesi dopo la guerra contro i Malatesta di Rimini i quali aggiunsero il fortilizio di Montelupo. A Torraccia di Domagnano, sul Monte Lupo sorgono oggi i resti dell’antica fortezza dei Malatesta già torre di osservazione longobarda. La torre fa ancora parte dello stemma del castello.
Curiosità sul Castello di Domagnano: il Tesoro
Forse non molti sono a conoscenza di una curiosità: esiste il tesoro di Domagnano e di questo tesoro si racconta come costituisca uno dei più importanti ritrovamenti ma anche uno dei più misteriosi. La scoperta arrivò per caso nel 1893, durante dei lavori agricoli alla fattoria Lagucci, anch’essa parte del territorio di Domagnano. Le modalità del ritrovamento non furono mai veramente chiarite.
Nella relazione si scrive che dal tipo di lavorazione e dalla loro forma il periodo di appartenenza era stimato attorno al 500 d.C., periodo in cui l’Italia centrale era dominata dai Goti, popolazione germanica orientale che aveva fondato un regno con capitale Ravenna.
Si sa che questo tesoro venne prima venduto e successivamente disperso da antiquari che oltre a tenerne ben celata la vera provenienza raccontarono di come questo tesoro provenisse invece che dal Castello di Domagnano, da Cesena. Questo perché verso la metà del VI secolo ci fu una battaglia per la riconquista bizantina dell’Italia. Fu nel 1973, circa ottant’anni dopo, che Volker Bierbrauer, archeologo e storico tedesco ricostruì la vera storia.
Il tesoro era composto da oggetti in oro personali e accessori. Ogni pezzo era caratterizzato da decorazioni en cloisonné, una tecnica di decorazione artistica a smalto a cui venivano saldati sottilissimi filigrane di rame a lastre di supporto e successivamente venivano colato lo smalto, questa tecnica è chiamata anche ‘’lustro di Bisanzio’’.
Ma cosa conteneva questo tesoro del Castello di Domagnano? Si tratta di due fibule a forma di aquila e una a forma di cicala, due orecchini con pendenti, uno spillone per capelli, un anello, una decina di pendenti da collana e due puntali ideati per le fodere dei coltellini.
Curazie di Domagnano
Fiorina e Torraccia sono le curazie del Castello di Domagnano che insieme a Domagnano diventano tre. Fiorina sorge a nord di Domagnano vicinissima a Serravalle. Fiorina conta poco meno di 900 abitanti (889 per la precisione). La sua chiesa è dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria e viene festeggiata la seconda domenica di settembre.
Torraccia, la seconda curazia che appartiene al Castello di Domagnano, sorge ad est di Domagnano ed è a 300 metri sul livello del mare, conta circa 150 abitanti. Si festeggia la Festa della Torraccia nell’ultimo weekend di agosto dove 4 giorni di tornei di briscola ma non solo, balli e canti oltre a stand gastronomici e una lotteria di beneficenza saranno chiusi da uno spettacolo di fuochi d’artificio.